Il food truck Bistrottino è al polo cremonese del Politecnico di Milano. È partito in questi giorni il nuovo servizio bar dedicato a studenti e professori del campus universitario di via Sesto, gestito dalla Cooperativa Varietà che da anni si occupa di salute mentale e di impresa sociale. Per due mesi, in via sperimentale, tutti i martedì e i venerdì dalle 12 alle 14.30 al nostro furgoncino rosso si potranno acquistare panini, polpette, patatine, bibite e prodotti di caffetteria. Cibo buono, perché di qualità e perché ad alto valore sociale. A servire studenti e professori ci saranno, infatti, un operatore della Cooperativa e due ragazzi con fragilità psicologica della comunità psichiatrica “Sereno Variabile” di Cremona che stanno facendo una esperienza di inserimento lavorativo per acquisire competenze professionali e autonomie ed entrare in contatto con gli altri in un contesto normalizzante.
“Finalmente – commenta il Prorettore Gianni Ferretti – siamo riusciti ad attivare un’iniziativa che sarebbe dovuta partire proprio nei giorni in cui si scatenò la tragedia della pandemia. Il servizio renderà ancora più accogliente il nostro Campus, rimediando all’assenza di un servizio di bar mensa vero e proprio, e sono certo sarà apprezzato dai nostri studenti. L’attenzione all’utilizzo di prodotti locali e biologici e soprattutto le finalità di inclusione sociale ed attenzione alle fragilità costituiscono ulteriori aspetti di pregio dell’iniziativa”.
Si tratta di un’altra bella esperienza per la Cooperativa Varietà che da anni al BonBistrot, bar e ristorante del Civico 81 in via Bonomelli, coniuga lavoro e fragilità, qualità del cibo e delle relazioni, impiegando nell’attività quotidiana, accanto a professionisti del settore, persone, soprattutto giovani, con problematiche di salute mentale.
“E’ un’opportunità molto bella – è il commento di Grazia Fioretti, presidente di Varietà – sia per i ragazzi della nostra Cooperativa, sia per gli studenti del Politecnico. Nella vita è importante saper accogliere le fragilità di chi incontriamo perché ci aiuta a riconoscere che la fragilità è parte di ciascuno di noi e, al tempo stesso, ci rende sempre più aperti e solidali”.