Il suo vero nome è Maria, ma nessuno lo sa. E per pubblicare una sua foto, abbiamo dovuto riprenderla durante la spesa al banchetto di Rigenera. È uno dei volti storici (e riservati) del nostro BonBistrot, socia fondatrice della Cooperativa Varietà e membro del Consiglio di Amministrazione. Mariolina ha iniziato come volontaria a Penelope con la Cooperativa Gamma, poi – ottenuto il titolo di educatore professionale – ha cominciato a lavorare nelle strutture che si occupano di salute mentale, prima al Gamma e poi a Varietà, e infine è approdata al nostro BonBistrot.

Da un anno si occupa dei pasti a domicilio e dei veicolati, ovvero i pasti serviti alle comunità residenziali o realtà aggregative. Tiene i rapporti con gli anziani, le loro famiglie, le comunità che usufruiscono del nostro servizio e con i ragazzi che fanno i trasporti. Settimanalmente invia e raccoglie i menù con le preferenze. Si occupa della burocrazia, ogni giorno inserisce i menù on-line e li stampa per il ristorante.

“Negli anni scorsi nel periodo del cambio di stagione e quindi di menù – racconta – organizzavamo sempre un pranzo tutti insieme al sabato con anziani, ragazzi che fanno le consegne, cuoco, staff di cucina e nutrizionista. Un modo per presentare loro il nuovo menù e per vedere il BonBistrot e incontrare chi ci lavora. Anche i più timidi si lasciavano convincere e alla fine venivano al nostro pranzo, magari indossando la giacca o il vestito ‘della festa. Era un’occasione anche per conoscersi tra loro. Mi ricordo una volta due signori che non si vedevano da anni e che si sono incontrati al nostro pranzo, è stata una bella sorpresa. Quest’anno lo stavamo organizzando per marzo e poi è saltato tutto per via dell’emergenza sanitaria. Anche in questo periodo particolare, comunque, abbiamo visto come il servizio dei pasti a domicilio non è solo una consegna, ma dietro c’è tutto un mondo, soprattutto di relazioni”.

“Sono tanti anni che lavoro qui – conclude Mariolina – Ho condiviso un pezzo di cammino importante, un’evoluzione delle cooperative. Dal servizio nelle comunità al servizio di imprenditoria sociale, importantissimo per le persone che inseriamo. A loro, ovviamente compatibilmente con le caratteristiche di ognuno, chiediamo ciò che chiederemmo a tutti. E loro hanno l’occasione di sperimentarsi nel mondo del lavoro: è una cosa molto reale. Vuol dire crescita e autonomia. E poi per i più giovani è anche un aiuto per testarsi in alcuni ambiti a cui, se sono interessati, dedicare gli studi”.

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